Il punto sulla dieta mima-digiuno: è realmente valida? Chi la può fare e come?


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Dopo la puntata del programma televisivo Le Iene di Domenica 9 ottobre in cui Nadia Toffa proponeva un servizio sulla dieta mima-digiuno messa a punto dal dott. Valter Longo, ho ricevuto numerose mail al riguardo, nelle quali si chiede quanto realmente sia valida.
Mi ero già occupata di questo argomento in un articolo pubblicato qualche mese fa, ma posso chiarire ulteriormente la questione.

Per prima cosa ricordiamo che Longo propone due tipi di alimentazione. La dieta “della longevità” basata su un regime alimentare che predilige verdure, cereali integrali, proteine di origine vegetale e pesce, che si dovrebbe adottare quotidianamente. E accanto a questa dichiara che sarebbe opportuno praticare una “dieta mima-digiuno”, DMD, per cinque giorni consecutivi con una frequenza variabile (ogni 3-6 mesi, o addirittura mensilmente a seconda di vari fattori di rischio associati a chi si sottopone).
Nel servizio Longo ribadisce il concetto che non si tratta di un sistema per dimagrire.
La perdita di chili è solo un effetto collaterale della DMD. I benefici sono a carico dell’invecchiamento in generale, dello stato infiammatorio, dello stress ossidativo, procurando una riduzione dei valori di alcuni fattori di rischio (colesterolo, trigliceridi, glucosio, grasso addominale, IGF-1, proteina C-reattiva). Ringiovanirebbe cellule, tessuti e sistema immunitario attraverso una rigenerazione e proliferazione di cellule staminali, così come la morte di cellule disfunzionali, come conseguenza di una protezione allo stress sottoposto dal digiuno. D’altronde non è l’unico a sostenere i benefici del digiuno, uno tra tutti il Professor Veronesi.

 
Gli studi (di oltre 30 anni) su cui si basa Longo sono sia epidemiologici fatti sulle popolazioni delle cosiddette “blue zone” dove vivono le persone più longeve, e su una particolare popolazione dell’Ecuador che soffre di nanismo ma che ha un tasso bassissimo di insorgenza di diabete e tumori legato al fatto che in essi manca il recettore dell’ormone della crescita. Sia studi biochimici e molecolari su organismi modello, dal lievito ai topi. Fino ai più attuali studi clinici sull’uomo e su particolari patologie (sclerosi multipla, diabete, tumori, malattie cardiovascolari, neurodegenerative, infiammatorie e autoimmuni).
Non si tratta ancora di terapie di dimostrata efficacia ma in fase appunto di studio.

 
Sappiamo, ora, che esiste un kit denominato ProLon venduto dalla società L-Nutra (fondata dallo stesso Longo), ma in Italia non è ancora in commercio. L’alternativa è comprarlo sul sito della società americana al prezzo di 150 dollari; la procedura richiede comunque i riferimenti del medico curante (nome e numero di telefono) e altri dati. Il kit è composto da cinque pacchetti di alimenti da mangiare in cinque giorni, con Kcal che vanno dalle 750 alle 1100 in base al giorno.

 
Adulti sani possono sottoporsi ad una DMD sotto controllo del proprio medico o nutrizionista, che può proporre il kit o un piano alimentare adeguato alle linee guida del dott. Longo. E’ fortemente sconsigliato invece a persone sottopeso, donne incinta, diabetici, persone di età superiore ai 70 anni e in condizioni fragili, chi fa uso assiduo di farmaci e sportivi in fase di duro allenamento. In casi poi di patologie diagnosticate occorre la approvazione del proprio medico specialista. In generale sconsiglio il fai da te perché una forte restrizione calorica deve essere ben gestita.

A mio avviso le ricerche scientifiche di Longo sono validissime e interessanti. Ciò che lo rende ancora più credibile è il fatto che i guadagni legati alla vendita del suo libro e ai proventi del kit siano diretti al finanziamento della ricerca.

Dott.ssa Serena M. Caldarazzo

Dieta mima-digiuno

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