L’alcol è un vero problema e l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo classifica tra i cinque più importanti fattori di rischio per la salute
Ci preoccupiamo dell’olio di palma contenuto nei biscotti o del glifosato nella pasta, quando poi “aperitiviamo” tranquillamente. Ma uno dei veri VELENI riconosciuti oramai largamente in letteratura associati ad elevato rischio di cancro è proprio l’ALCOL.
L’alcol è un vero problema e l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo classifica tra i cinque più importanti fattori di rischio per la salute: ogni anno, nel mondo, le morti dovute all’uso di alcol sono oltre 3 milioni, quasi il 6% dei decessi totali (1° causa di morte tra i giovani).
Sono molte le patologie conosciute che possono essere causate dall’alcol: cirrosi epatica, pancreatite, epilessia, problemi sessuali, demenza, ansia, depressione, depressione del sistema immunitario e alterazioni del ritmo circadiano. Oggi valutiamo altri aspetti:
1. L’ALCOL È CANCEROGENO.
È molto diffusa l’idea dell’effetto protettivo di alcune componenti antiossidanti, vedi resveratrolo, su patologie cardiovascolari ma la consapevolezza del danno non è altrettanto diffusa. Anzi, un’analisi dei ricercatori, pubblicata su Drug and Alcohol Review, ha mostrato una distorsione dei dati nella maggioranza dei siti web aziendali.
L’alcol è stato classificato dal WCRF/IARC (World Cancer Research Fund International/International Agency for Research on Cancer) tra gli AGENTI CANCEROGENI, inserito nel gruppo 1, quello cioè che comprende gli agenti per cui esistono sufficienti prove scientifiche della loro capacità di causare tumori.
I dati raccolti finora mostrano che il consumo di alcol può svolgere un ruolo importante nella genesi di queste diverse forme di cancro:
BOCCA, FARINGE E LARINGE. ESOFAGO.FEGATO. COLON E RETTO. SENO.
Sui meccanismi non mi prolungo, l’etanolo possiamo semplificare, procura dei sottoprodotti quali acetaldeide e radicali liberi che possono danneggiare DNA, proteine e cellule, e riduce l’assorbimento di importanti sostanze nutritive quali vitamine e minerali.
NON ESISTE UN LIMITE DI SICUREZZA PER IL CONSUMO DI ALCOL, non c’è una quantità minima sotto la quale il rischio si azzera, ma appare evidente che tanto più elevato è il consumo, tanto maggiori sono i problemi.
“Bevi responsabilmente” trae spesso in inganno.
MENO È MEGLIO. MA ZERO È L’OTTIMO.
2. DIPENDENZA
Sempre più l’alcol viene accusato essere una droga. Sul banco degli imputati vanno tutte le bevande alcoliche, vino compreso.
Sulla rivista scientifica inglese the LANCET è apparso uno studio in cui due farmacologi di Bristol hanno compilato una classifica che definisce i diversi livelli di pericolosità di 20 droghe legali ed illegali e pone l’alcol in quinta posizione.
E’ considerato droga perché oltre ai danni fisici e sociali crea dipendenza.
https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(10)61462-6/fulltext
3. FAVORISCE l’OBESITÁ
Nel fegato l’ossidazione di 1 grammo di alcol un’elevata quantità di energia (7 kcal, contro le 4 Kcal di carboidrati e proteine e le 9 kcal dei grassi). Queste calorie non contengono praticamente alcuna sostanza nutritiva, sono quindi chiamate CALORIE VUOTE e possono contribuire all’aumento del peso.
Occorre tuttavia precisare che il grado alcolico riportato in etichetta non corrisponde ad 1 g di alcol bensì ad 1 ml di etanolo, che sviluppa all’incirca 5,6 Kcal (5,53 kcal per la precisione).
Dunque per conoscere con esattezza le calorie di un liquore con gradazione alcolometrica pari a 30 (30% vol.) occorre effettuare il seguente calcolo:
0.3 x 5.53 x 1000 = 1659 Kal. (1 litro)
Da ciò deriva che liquore e vino da dessert contengono molte più calorie di vino o birra.
DUE BOCCALI DI BIRRA O DUE BICCHIERI DI VINO CONTENGONO CIRCA LA STESSA QUANTITÀ DI CALORIE DI UN HAMBURGER (CA. 250 KCAL).
L’eccesso di alcol non bruciato va quindi in deposito di grasso. Ma non è solo il conteggio calorico a provocare l’aumento di peso. Infatti i fenomeni tossici, antinutrizionali, di resistenza insulinica e di alterazione della regolazione ipotalamica diventano determinanti.
4. ALTERAZIONE DEL MICROBIOTA
Purtroppo il consumo abituale di alcol, accanto ai problemi più noti, causa anche una profonda alterazione della composizione del microbiota, con riduzione delle specie dotate di un effetto positivo ed un deciso aumento di specie produttrici di endotossine e sostanze ad azione pro-infiammatoria. Come se non bastasse l’alcol causa anche un aumento della permeabilità della parete dell’intestino che permette a tossine e altre sostanze, attraverso il circolo portale, di arrivare al fegato, organo che subisce in pieno gli effetti negativi legati ad un consumo esagerato di alcolici.
https://www.mauriziotommasini.it/microbiota-alcol-salute/
Un po’ di letteratura:
https://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(06)70577-0/fulltext
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27442501
http://journal.waocp.org/article_28063_99f34b4a64ac443a124b39d3e581d682.pdf
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3860434/
https://academic.oup.com/carcin/article/38/9/859/3884502
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28546524
http://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/alimentazione/alcol-e-tumori
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26455822
Dott.ssa Serena M. Caldarazzo