L’alcol in gravidanza


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“Cosa farà mai 1 bicchiere di vino o birra in gravidanza?”
Ho sentito l’urgenza di parlare dei pericoli di consumo d’alcol in gravidanza perché quest’estate mi sono imbattuta più volte in dei discorsi piuttosto confusi e superficiali riguardo il tema.

 

L’alcol è una sostanza TERATOGENA di largo consumo, legalmente, culturalmente e socialmente accettata. Purtroppo anche in gravidanza. E spesso la consapevolezza dei rischi per il feto connessi al consumo di alcol da parte della madre durante i nove mesi di gestazione risulta poco diffusa anche tra i medici. E non sono rischi da poco.
E’ stata pubblicata nell’edizione on line della prestigiosa rivista Lancet Global Health la lettera* di Roberta Pacifici e Simona Pichini del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità con cui si chiede di ridiscutere i dati riportati nell’articolo di Svetlana Popova (Centre for Addiction and Mental Health) sulla prevalenza globale dell’uso di alcol durante la gravidanza e sulla sindrome fetoalcolica (FAS). Secondo questa stima l’Italia è considerata tra i cinque paesi in tutto il mondo con la più alta prevalenza di FAS per 10.000 persone. Tale studio rileva che IL 7,6% DEI NEONATI IN ITALIA PORTANO IL SEGNO CHE LA MADRE HA ECCEDUTO NEL BERE.

 

TRACCE ANCHE NEL PANNOLINO
Sono stati esaminati 607 neonati in sette neonatologie sparse per il paese e si è constatato che 7,6 su cento hanno avuto un’esposizione all’alcol nel grembo materno. A far da guida nell’indagine un biomarcatore messo a punto nei laboratori Iss, l’eticlglucuronide, capace di rivelare tale esposizione nel meconio, le prime feci del neonato.
L’acetaldeide (prodotto della metabolizzazione dell’alcol) giunge direttamente nel sangue del nascituro attraverso la placenta. Il feto non essendo in grado di metabolizzare l’alcol come un adulto, viene di conseguenza esposto più a lungo ai suoi effetti nocivi.

alcol in gravidanza

I RISCHI DELL’ECCESSO
Si chiama Sindrome Feto-Alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS) la sindrome pienamente espressa e comprende l’insieme delle disabilità permanenti che il feto può contrarre a causa dell’esposizione all’alcol. Ma esiste anche un intero spettro di disordini Feto-Alcolici (Fetal Alcohol Effects, FAE) che può comprendere mutamenti nello sviluppo neurologico con ANOMALIE FACCIALI o DIFFICOLTÀ NELL’ACCRESCIMENTO, e Disordini dello Sviluppo Neurologico Alcol-Correlati (Alcohol-Related Neurodevelopmental Disorders, ARND) che comprendono i danni causati dall’esposizione all’alcol in utero a livello NEUROCOMPORTAMENTALE E/O COGNITIVO, con o senza anomalie strutturali a livello del sistema nervoso centrale.

L’esposizione prenatale all’alcol etilico può causare una serie di anomalie e disabilità che hanno conseguenze fisiche, mentali, comportamentali e sociali per tutta la durata della vita.

Le disabilità primarie sono quelle che riflettono i principali danni morfologici e neuropsicologici dello spettro dei disordini feto alcolici. Esse includono:
– DISMORFISMI FACCIALI. ANOMALIE CRANIO-FACCIALI (ipoplasia medio – facciale/ la rima palpebrale corta/ solco naso-labiale allungato e piatto/ labbro superiore sottile/ anomalie delle orecchie)
– RITARDO NELL’ACCRESCIMENTO PRE E POST PARTO
– ANOMALIE NELLO SVILUPPO NEUROLOGICO DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE, con un pattern complesso di disfunzioni comportamentali e cognitive.
Le disabilità secondarie sono quelle che compaiono più tardi nel corso della vita del paziente e si pensa siano il risultato di complicazioni dovute alla mancata diagnosi o trattamento delle disabilità primarie (problemi di salute mentale (90%) / mancanza di vita autonoma (80%) /problemi con il lavoro (80%) / esperienza scolastica fallimentare (60%) /problemi con la legge (60%) /isolamento (50%) /comportamento sessuale inappropriato (50%)).
Altri possono includere DIFETTI CARDIACI/SCHELETRICI/UDITIVI/OCULARI/RENALI/ MICROENCEFALIA CON RITARDO MENTALE.

alcol in gravidanza

DUBBI SUI LIVELLI DI SICUREZZA
Le anomalie fetali alcol-correlate possono variare da lievi problemi neurocomportamentali fino alla piena manifestazione dei sintomi della FAS. Mediamente nel mondo, circa il 60% delle donne beve alcol in un qualche momento della gravidanza. Tuttavia, la letteratura non fornisce dati epidemiologici accurati circa l’incidenza dello Spettro dei Disordini feto alcolici (FASD) rispetto al consumo. Si pensa che tra le donne che bevono quantità rilevanti di alcol etilico in gravidanza da un 4 ad un 40% partorisce bambini con danni di vario grado alcol-correlati. Non si conoscono le ragioni per cui alcuni neonati nascano con danni più severi rispetto ad altri.
NON ESISTE UNA DOSE SOGLIA AL DI SOTTO DELLA QUALE IL CONSUMO DI ALCOL SIA SICURO PER IL FETO.
PERTANTO NON CONSUMARE ALCOL IN GRAVIDANZA, IN ALLATTAMENTO (perché si continua a trasmettere tossicità) E NEL PERIODO PERICONCEZIONALE E’ LA SCELTA PIU’ SICURA !!!
A questo link troverete una guida molto interessante per approfondire l’argomento. Ed in particolare la presente guida intende offrire al personale sanitario che si occupa di neonati e bambini, la possibilità di acquisire nuove conoscenze per il riconoscimento e per la diagnosi delle anomalie fetali alcol-correlate.

Dott.ssa Serena M. Caldarazzo